SWR

Nel percorso del segnale dall'antenna al ricevitore possono accadere più cose: il segnale viene trasmesso da un estremo all'altro, la situazione ideale, oppure viene in parte riflesso indietro al punto d'ingresso, situazione questa da evitare come si intuisce. Le riflessioni che riportano una frazione del segnale indietro sono causate da variazioni di impedenza lungo il percorso. Tipicamente i punti di interfaccia tra antenna / cavo coassiale e cavo coassiale / connettore di ingresso ricevitore sono i maggiori responsabili delle riflessioni, specie all'aumentare della frequenza. L'intensità di una riflessione può venire espressa in più modi. Il più famigliare è il parametro SWR, il rapporto di onde stazionarie nella terminologia italiana (anche indicato con la sigla ROS) dove un valore di 1.0:1 indica la totale assenza di riflessioni e quindi una condizione perfetta. Maggiore è questo valore e via più rilevante è l'effetto di riflessione. La tabella che segue commenta il parametro citato fornendone i diversi significati pratici:

SWR
Perdita di disadattamento
(dB)
Perdita di disadattamento
(%)
1.0:1
0,00 dB
0,00 %
1.2:1
0,03 dB
0,79 %
1.5:1
0,17 dB
3,98 %
2.0:1
0,50 dB
10,00 %
3.0:1
1.25 dB
25,00 %
6.0:1
3.10 dB
50,00 %

La mancanza di riflessioni, e quindi un basso SWR, sono una figura di merito per i componenti RF includendo pertanto in tale lista le antenne, i cavi coassiali, i connettori, le specifiche della porta RF del ricevitore. Se risulta immediato e corretto affermare che più il rapporto di onde stazionarie è basso e meglio è diviene poi complesso trarne altre indicazioni. Basti pensare che la condizione ideale nella pratica non esiste, la domanda da formulare diviene: quanto posso accettare sia alto lo SWR ?

Per dare una compiuta risposta bisogna considera l'applicazione. Un radioamatore ad esempio che opera sulla banda dei 144 MHz con una antenna ottimizzata per tali frequenze cercherà di tarare lo stilo dell'antenna per ottenere un valore di 1.1~1.3:1 con un limite accettabile di 1.5:1 ovvero tenendo la perdita dovuta al disadattamento sempre inferiore a 0,2 dB così da non compromettere l'efficienza in ricezione quanto in trasmissione. Ed un appassionato di scanner invece? Qui lo scenario cambia, le antenne a larga banda V/UHF hanno un SWR più alto che varia inoltre con la frequenza. E' dunque inutile cercare di minimizzare a tutti i costi il disadattamento, basti pensare ad esempio che una antenna discone (tipica soluzione da abbinare ad uno scanner) ha nelle proprie caratteristiche valori massimi su 2.0:1 od oltre mentre solamente su alcuni segmenti di frequenza le prestazioni sono migliori.

Questo aspetto motiva il fatto che negli impianti di ricezione V/UHF dove l'interesse non è concentrato su una stretta banda di frequenze un medio valore di SWR (1.5~2.0:1) è assolutamente tollerabile.

Essere consapevoli che minimizzare ad ogni costo il rapporto di onde stazionarie non è realmente utile offre all'appassionato un maggiore grado di libertà nella scelta dei materiali. Nel tipo di cavo coassiale ad esempio, come illustrato in altra pagina di questo sito, mentre giustifica un'ulteriore considerazione: volendo con il proprio scanner spaziare dai 25 MHz ai 2 GHz, tanto per indicare la classica copertura degli apparati, inevitabilmente si farà uso di una antenna che risulterà più o meno adattata nella impedenza su talune frequenze ma non su altre. Un SWR elevato su una banda o sull'altra risulta pertanto un fattore cui non si può porre rimedio.

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