Aeronautica, canalizzazione a 8.333 KHz

Gli appassionati di ascolti aeronautici molto probabilmente già conoscono che la banda VHF, limitatamente all'intervallo tra 118 - 137 MHz destinato alle comunicazioni civili tra veicoli e terra e tra veicoli / veicoli, è stata negli anni recenti oggetto di una importante revisione a livello organizzativo. La suddivisione delle frequenze in canali radio, ovvero ciò che comunemente si indica come passo di canalizzazione, è passata dagli originali 25 KHz ad un più fitto passo di 8.333 KHz ricavando in pratica tre frequenze utili dove prima ve ne era una sola. Chiariamo intanto questo aspetto con l'aiuto della figura 1 che disegna una piccola porzione di 50 KHz tra 122,000 - 122,050 MHz. Come potete osservare entro questo segmento si collocano solo 3 canali secondo lo standard classico ma ben 7 secondo quello attuale.


[Figura 1] Differenze tra vecchia e nuova canalizzazione in banda aeronautica VHF

La crescita del traffico nei cieli di tutto il mondo ha obbligato infatti l'ICAO, l'organizzazione internazionale per l'aviazione civile, a cercare un mezzo per sfruttare lo spettro VHF disponibile con maggiore efficienza. La soluzione trovata è perfetta dal punto di vista tecnico, ha comunque pure un impatto sul mondo del radioascolto. Gli scanner economici capaci di demodulare la sola AM ed FM, ad esclusione dei modelli immessi sul mercato da pochi anni, dispongono di vari passi di sintonia che l'utilizzatore può selezionare. Tipica è la sequenza 5 / 6.25 / 9 / 10 / 12.5 / 15 / 20 / 25 KHz. Non è presente il passo di 8.333 KHz come si vede, questo vuole dire che usando un ricevitore con tali caratteristiche non si potranno centrare con precisione le nuove frequenze intercalate tra gli originali canali. La non perfetta sintonia rende ancora possibile l'ascolto ma è causa di una ridotta sensibilità, il segnale infatti si pone parzialmente fuori del passa-banda del filtro che nello scanner determina la selettività, come pure di una distorsione sull'audio che può essere a volte motivo per degradare la comprensibilità dei messaggi ascoltati.

Ma quanto serio è questo inconveniente? Il quesito ha una sua motivazione, se il proprio scanner non è idoneo ad ascoltare nel migliore dei modi le frequenze cui siamo interessati potrebbe infatti essere il caso di acquistare un nuovo apparato che permetta di impostare tra gli altri anche il passo di 8.333 KHz. Prima di spendere del denaro è comunque utile avere dati certi su quante stazioni aeronautiche in Italia effettivamente fanno uso di questi canali, per rispondere compiutamente abbiamo verificato (inizio 2014) l'intera lista di emittenti che operano sulla banda aerea VHF ricavando al termine quanto mostra la figura 2 in formato grafico.


[Figura 2] In percentuale le stazioni di località italiane, aeroporti o centri di controllo, che trasmettono sulla banda tra 118 - 137 MHz con canali a passo 25 KHz e 8,333 KHz

Nella sostanza solo una modesta percentuale, il 5% in tutto, delle emittenti occupa frequenze che ricadono nella nuova canalizzazione. La maggior parte del traffico radio è tutt'ora svolto nelle frequenze riconducibili al vecchio standard. Obiettivamente il cinque per cento non è una frazione di gran rilievo, se dunque il vostro interesse si rivolge saltuariamente alla banda aerea VHF possedere o meno uno scanner che sintonizzi a passi di 8.333 KHz non è poi determinante. La situazione cambia se la passione per il settore aeronautico è per voi centrale, perdere l'occasione di ricevere con la dovuta qualità i nuovi canali toglierebbe in effetti l'idea di completa libertà di ascolto che giustamente - avendo uno scanner in mano - si desidera poter esplorare appieno.

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